Non bisogna rinunciare sempre ai propri cibi preferiti

Se “mangiar sano” ti fa venire in mente tutti gli alimenti che non puoi mangiare, prova a reinquadrare il problema pensando a tutti i nuovi cibi che puoi provare. Inizia con qualche frutto esotico, cerca di creare versioni più salutari di piatti che in partenza non lo sono (per esempio cucinando al forno pietanze che generalmente si friggono), aggiungi qualche aroma naturale a piatti che ti sembrano insipidi (per esempio un po’ di rosmarino nelle verdure al vapore o grigliate).
Ricorda che non è necessario rinunciare ai propri cibi preferiti. Mangiare sano è questione di equilibrio. Si possono mangiare tutte le pietanze, anche se caloriche, grasse e zuccherate. L’importante è mangiarle una volta ogni tanto, in minore quantità, bilanciarle con cibi salutari e con un po’ più di esercizio fisico. L’essenziale è costruire i propri pasti in modo bilanciato e non digiunare. Se per esempio in qualche occasione si esagera un po’, si può compensare con pasti più leggeri nei giorni successivi. Infine, evita le diete “fai da te” e rivolgiti al tuo medico di fiducia per qualche consiglio su come mangiare meglio. Ricordati che oggi non si parla più di diete, ma di linee di corretta alimentazione e di stili di vita salutari.

Come capire se si è in sovrappeso?
L’indice più comunemente utilizzato per misurare le caratteristiche ponderali di un individuo è il Body Mass Index (Bmi), o indice di massa corporea (Imc). Questo indice si ottiene dividendo il peso (in kg) per la statura (in metri) elevata al quadrato (kg/m²). Il Bmi è un indice caratterizzato da una buona correlazione con la quantità di grasso corporeo, anche se non misura direttamente la massa grassa del soggetto, né come questa è distribuita nel corpo. Secondo la definizione dell’Oms, si è in sovrappeso se il valore del Bmi è >25 kg/m² e obesi se il Bmi è >30 kg/m².

(Fonte: Epicentro, Il portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica, a cura del Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell’Istituto superiore di sanità)

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