Apnee del sonno: una sindrome che può diventare pericolosa

La sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno (OSAS), è caratterizzata da ripetuti episodi di ostruzione respiratoria a livello della faringe di pazienti per lo più russatori. Ciò può determinare diminuzione periodica del livello di ossigeno nel sangue, tachicardia o bradicardia, ipertensione arteriosa, ripetuti microrisvegli notturni e possibili risvegli con sensazione di soffocamento, che possono portare ad un’eccessiva sonnolenza diurna, difficoltà di concentrazione e cefalea mattutina con comparsa nelle forme più gravi di patologie cardiovascolari importanti che possono arrivare fino a cardiopatie ischemiche e malattie cerebrovascolari acute. Le forme più gravi sono spesso associate ad obesità e possono compromettere gravemente la qualità di vita del paziente. È costantemente presente una ristrettezza delle prime vie aeree, una ridotta funzionalità della muscolatura laringo-faringea, e spesso è presente un’ipertrofia tonsillare. Per questi motivi per la diagnosi la prima valutazione è eseguita dall’otorino laringoiatra e successivamente si possono eseguire accertamenti strumentali. L’approccio terapeutico si basa sulla chirurgia nasale, la chirurgia uvulopalatale, fino alla più recente chirurgia faringea, per stabilizzare le pareti faringe laterali. L’alternativa alla chirurgia rimane l’uso, peraltro efficace, della CPAP durante il sonno, cioè di un approccio di ventilazione a pressione positiva, che permetta di mantenere disostruite le vie aeree e aiutare l’espansione della gabbia toracica. È sempre indicato evitare il sovrappeso, l’abuso di alcoolici ed i pasti serali abbondanti, il fumo e l’abuso di tranquillanti. L’OSAS è quindi una sindrome più frequente di quanto si pensi, negli adulti la forma di grado severo si stima attorno al 6% della popolazione, e si ritiene determini in questi pazienti una frequenza di incidenti sette volte superiori alla media. Solo in Italia nel 2014 ha causato 7300 incidenti con 231 morti e più di 1200 feriti, tanto che nel 2016 i medici competenti hanno l’obbligo di segnalarla per il rinnovo della patente.
(a cura del Dottor Giorgio Bondesan, Otorino)

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