Quando il Diabete è “giovanile”, come si cura

Il diabete giovanile (o DMT1) è dovuto a una carenza di insulina che si diagnostica in giovane età. Nel 1910 Sir Edward Albert Sharpey-Schafer coniò il nome insulina per una sostanza prodotta dalle isole di Langerhans che lui riteneva mancante nelle persone con diabete. Al 1920 si data il primo paziente trattato con insulina. E’ un ragazzo di 14 anni (Leonard Thompson). E’ una svolta epocale nella storia della malattia che diventa curabile. Rapidamente vengono messe in commercio insuline di estrazione bovina. Il DMT1 e caratterizzato da una distruzione progressiva, fino alla scomparsa, delle cellule β del pancreas che producono insulina dovuta, nella maggior parte dei casi, a meccanismi autoimmunitari o più raramente senza causa apparente (DMT1 idiopatico, che si manifesta principalmente in soggetti di etnia africana o asiatica). Rappresenta meno del 10% di tutte le forme di diabete mellito. In tutti i casi l’esordio e sintomatico con poliuria (si urina tanto), polidipsia (si beve tanto), polifagia (si ha più fame ma si cala di peso). Talora la malattia si manifesta in occasione di un evento stressante (infezioni, traumi, interventi chirurgici) con i segni della cheto-acidosi (anoressia, nausea, vomito, dolori addominali) o addirittura del coma chetoacidosico (disidratazione, respiro di Kussmaul respirazione patologica, alito acetonico, cioè alito dall’odore di frutta marcia). E’ una malattia che inevitabilmente altera la qualità di vita. Il diabete interferisce in ogni aspetto della vita e delle esperienze del bambino/adolescente: per cui la cura deve essere impostata non solo sotto il profilo biomedico, ma anche sotto quello psicosociale.

La terapia si basa sulla insulina, generalmente i soggetti si somministrano 4 insuline al giorno.

Recentemente si dispone anche di:

– terapia immunologia: permette alle cellule del pancreas di sopravvivere e quindi di rallentare o bloccare la progressione della reazione autoimmunitaria responsabile della loro distruzione.

-trapianti di pancreas o isole pancreatiche.

(a cura della Diabetologa della Cittadella Socio Sanitaria di Cavarzere, la Dottoressa Gemma Frigato)

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